Caratura dell’oro: gioielli a 18,14 e 22 carati

Nelle leghe, il rapporto tra la quantità di oro e quella degli altri metalli viene definito “Titolo” ed espresso in millesimi, percentuale o carati. Rappresenta i grammi di oro puro presenti nella lega.

24 carati = 999,9‰ = 99.9%

22 carati = 916.0‰ = 91.6%

18 carati = 750.0‰ = 75.0%

14 carati = 585.0‰ = 58.5%

9 carati = 375.0‰ = 37.5%

Il titolo della lega deve essere sempre impresso sull’oggetto/gioiello in oro, secondo la legge italiana. Come abbiamo visto, il carato indica la quantità di oro puro contenuta nel gioiello, quantità indicata in percentuale. Il complementare indica il resto dei metalli presenti nella lega, tendenzialmente rame e argento utili a donare al materiale delle caratteristiche di lavorabilità.

Perché, dunque, un gioiello non viene realizzato in oro puro? La risposta è semplice: l’oro puro è troppo morbido e malleabile e questo lo rende più difficile da lavorare e meno resistente.

Gioielli in oro 14 carati

Scopriamo qualcosa di più sulle caratteristiche dei gioielli in oro 14 carati.

Le carature più frequenti sono i 14, 18 e 22 carati: ogni mercato per ragioni storiche o legislative predilige una di queste purezze. In Italia la più utilizzata e più comune sul mercato è quella a 18 carati, una lega resistente e durevole. Ultimamente di sta sviluppando anche un mercato per gioielli a 14 carati, avendo un ottimo equilibrio tra purezza, esteticità e costo.

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